per una stand-up comedy triste, ironica, potenzialmente straziante
di e con Giovanni Onorato
con la collaborazione di Margherita Franceschi
aiuto drammaturgia Teodora Grano
musiche di Adriano Mainolfi
consulenza disegno luci Martin Emanuel Palma
realizzato con il sostegno di Teatro Studio Uno e Carrozzerie n.o.t
vincitore #pillole e Luna Crescente
finalista DirectionUnder30 e Martelive
Note di regia
Il desiderio era quello di prendere una pratica performativa efficace come la stand-up comedy e restituirla al suo luogo d’origine: il teatro. In questa scrittura originale per attore solo, ispirata dai racconti di Heinrich Böll, la stand-up comedy diviene strumento narrativo a servizio di una drammaturgia contemporanea: un comico chiuso nella sua stanza sta cercando di dimenticare il suo amore perduto e lo fa sforzandosi di provare i suoi sketch, che non lo fanno più ridere. Delle “Opinioni di un clown” non è rimasto niente, se non il soggetto e l’atmosfera che lo anima; potremmo dire che sia stato un pretesto più che un testo. Il linguaggio è andato spontaneamente verso quella che, in gergo, si definisce “stand-up poetry”. I riferimenti sono tanti, in particolare i grandi della comicità americana: Jim Carrey, Bill Hicks, Andy Kaufman, etc… L’ambientazione è spoglia, la musica quasi inesistente, il costume è un pigiama, solo le luci disegnano lo spazio. Lo spettacolo sfida l’attore a tenerlo in piedi.
Un aspirante comico in lacrime.
Un pessimo inizio.
Il sentimento dell’estasi
e Maria se n’è andata.
Non restano che le battute,
le battute sì,
come antidoto all’autocommiserazione.
E poi il pianto, la tragedia e lo schiaffo
come antidoto alle battute.
C’è una gioia antica negli occhi del comico
invisibile a tutti tranne che a lui
e forse a chi lo ha amato
e forse è questo a rendergli impossibile lasciar andare.
Maria se n’è andata
“ed io vorrei trovare il modo di spiegarle questa sensazione che ho
di camminare come se fosse il primo o l’ultimo giorno della umanità.”
Come possiamo esser grati di tutto
lasciar andare ogni dolore
e ridere
e piangere
senza chiedere niente
e guardare ogni cosa
coperta di luce
sconvolti e innamorati?
Non lo so.
Suck my Iperuranio.
SUCK MY IPERURANIO è programmato all’interno della rassegna OVERGROUND.
Overground è l’edizione zero di un progetto sperimentale promosso dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium che prevede il coinvolgimento di un gruppo di realtà teatrali romane indipendenti nella programmazione condivisa di una rassegna dedicata al teatro emergente. Il progetto si propone di aprire lo spazio teatrale del Palladium, teatro dell’Università Roma Tre, alle proposte artistiche di giovani gruppi o artisti singoli emergenti che generalmente trovano spazio in circuiti diversi da quelli ufficiali, in un’ottica di reciproca conoscenza e scambio, anche al fine di attrarre e far incontrare pubblici diversi sia per il teatro Palladium, sia per le compagnie in scena, sia per le realtà che le propongono. Tutto ciò in linea con gli obiettivi di Audience Revolution, progetto di formazione del pubblico realizzato con il contributo del Ministero della Cultura a valere sul FUS, nel cui ambito Overground si colloca. Dieci sono le realtà teatrali indipendenti del territorio romano coinvolte nel progetto: il Centro Sociale La Strada, Carrozzerie N.O.T, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, il Teatro Fortezza Est, il Teatro Basilica, l’associazione Calpurnia – ex Mercato Torrespaccata, il Teatro della Dodicesima, il Teatro Trastevere, il Teatro Tordinona e il Teatro Palladium stesso. A ciascuna di queste è stato chiesto in primis di segnalare, patrocinandolo artisticamente, uno spettacolo di una compagnia teatrale emergente, e poi di condividere scelte rispetto agli obiettivi, al format, alla comunicazione e all’organizzazione della rassegna. Il tutto si concretizza in un viaggio immersivo di quattro giorni, dal 24 al 27 maggio, all’interno della scena emergente ma anche in una occasione di networking tra piccole e medie realtà teatrali indipendenti del territorio romano. La rassegna è aperta da una tavola rotonda, curata da Samantha Marenzi e Gabriele Sofia, docenti di Teatro del Dams dell’Università Roma Tre, e intitolata “Teatro e spazi indipendenti. Racconti di esperienze e prospettive di studi”.
Con la direzione artistica condivisa di
Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Teatro Basilica, Carrozzerie| N.O.T, Teatro della XII, Teatro Fortezza Est, Centro sociale la strada, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro Tordinona, Ex mercato Torrespaccata / Associazione Calpurnia, Teatro Trastevere
Overground è ideato, co-prodotto e organizzato da
Fondazione Roma Tre Teatro Palladium
Presidente
Luca Aversano
Consiglieri di amministrazione
Silvia Carandini
Giandomenico Celata
Claudio Giovanardi
Simone Trecca
con il contributo del
MiC – Direzione Generale Spettacolo
Coordinamento e direzione organizzativa
Alessandra De Luca
Amministrazione e logistica
Roberta Incerti
Redazione e comunicazione
Irene Umili, Alessandra De Luca, Fiorenza De Candei (ufficio stampa), Elisabetta Sacripanti
Progetto grafico e impaginazione
Big Sur
Tecnica audio-video e luci
Easylight