Adattamento del “IL BERRETTO A SONAGLI” di Luigi Pirandello
riscrittura di: Andrea Ciccolini, Marco Tempéra
REGIA: MARCO TEMPERA
Aiuto regia: Marta Sanetti.
Cast: Elena Giovannini, Leonardo A. Lutrario, Martina Rosato, Beatrice Rincicotti,
Aurora Silanos e Tommaso Tampelloni.
Costumi: Lucia Cipollini.
Scenografie: Flaminia Quircio e Mario Chiartosini.
SINOSSI
Commedia in 2 atti ambientata in un circo durante il lasso di tempo che intercorre tra le prove generali e la serata dello spettacolo. La comunità circense è metafora della nostra società che spinge gli individui ad apparire secondo canoni precostituiti di comportamento e rispettabilità, codici etici che però nessuno è realmente in grado gestire e arginare. Questo scontro tra immagine pubblica e realtà privata genera un patto implicito per il quale è tutto permesso purché le apparenze rimangano intatte. L’equilibrio viene spezzato quando Beatrice, la star del circo, accecata dalla gelosia, decide di rendere pubblica la relazione tra suo marito, considerato il domatore di Leoni più bravo del continente, e la giovane moglie del clown Ciampa, una semplice assistente sarta.
Rifiutando il consiglio dello stesso Ciampa che prova a farla ragionare sulle conseguenze che uno scandalo provocherebbe, Beatrice denuncia la relazione del marito alla direttrice del circo che si aggiunge alla lista di chi, invano, tenta di far desistere la circense. Gli amanti vengono colti in flagrante e si scatena la tempesta in tutto il circo. La catastrofe però si abbatte principalmente su Beatrice che viene biasimata e rimproverata da tutti, compresa la sorella. La direttrice tenta di salvare la reputazione del tendone riuscendo a
mascherare ciò che in realtà è chiaro, dimostra ufficialmente e redige un atto ufficiale del circo secondo il quale tra il domatore e la sarta non si è consumato alcun rapporto. Ad eccezione di una Beatrice furiosa che si sente abbandonata, tutti sono d’accordo con la direttrice e stanno per tirare un sospiro di sollievo ma torna in scena Ciampa sconvolto. Il clown dimostra come la sua onorabilità è stata ormai distrutta perché il giudizio degli altri conta molto di più di un atto ufficiale. Ciampa accusa Beatrice di aver agito per vendetta senza pensare che avrebbe calpestato la sua rispettabilità e ora è costretto ad uccidere sua moglie e il domatore per lavare via una simile macchia. Lo smarrimento e la paura coglie tutti i circensi ma, proprio nel momento di panico generale, Ciampa trova la soluzione ideale: l’unico modo per salvare l’apparenza e la reputazione del circo è che Beatrice risulti pazza, anche solo per un periodo. Così facendo avrebbe eliminato qualsiasi traccia di credibilità da ogni accusa elaborata fino a quel momento. I circensi abbracciano con entusiasmo la soluzione del clown che, in un primo momento, appare strampalata ma, in fin dei conti, è l’unica che possa ristabilire l’ordine sul quale si regge il circo. Beatrice, l’unica persona che dice la verità, viene sacrificata sull’altare dell’apparenza e, per tutti, diventa pazza.
L’ADATTAMENTO
Il testo nasce come un adattamento di “Berretto a Sonagli” di Luigi Pirandello. L’opera originaria, scritta nel 1916 in dialetto siciliano con titolo “’A Birrita cu’ i ciancianeddi” deriva dalle novelle di Pirandello “La Verità” e “Certi obblighi” e venne messa in scena a Roma al Teatro Nazionale dalla Compagnia di Angelo Musco nel 1917.
Pirandello scrisse una versione successiva in lingua italiana che venne rappresentata, sempre a Roma, nel 1923. Nel 1936 andò in scena una delle versioni più celebri di questa commedia che, dietro suggerimento dello stesso Pirandello, venne riscritta in dialetto napoletano e rappresentata da Eduardo De Filippo. Il presente adattamento nasce da una duplice esigenza, da una parte uscire dall’ambientazione classica del salotto borghese come epicentro della vita di paese nei primi decenni del ‘900, dall’altra mantenere intatta l’essenza profonda del messaggio dell’opera che mostra come l’apparenza pubblica sia l’unico baluardo di credibilità sul quale si regge la società, un bene superiore che va difeso ad ogni costo. Niente di più vicino ai problemi che quotidianamente i nostri ragazzi si
trovano ad affrontare. Il circo, trattandosi di una comunità che condivide la quotidianità e i grandi eventi e vive secondo regole condivise sia ufficiali che implicite, risulta l’ambiente ideale per andare incontro a questa duplice esigenza. In più, la portata estetica e simbolica dei personaggi che animano l’ambiente circense si sposa perfettamente con le aspirazioni per la messa in scena. I personaggi originari sono stati adattati e plasmati per aderire in modo fedele agli archetipi pirandelliani e, allo stesso tempo, ai ruoli più caratteristici del mondo circense. L’adattamento è quindi pensato per le scuole, essendo l’obbiettivo principale quello di avvicinare agli allievi/e alla natura profonda delle tematiche care a Pirandello, rispettandone completamente il linguaggio e la costruzione del testo.
Il circo dell’apparenza è programmato all’interno della rassegna OVERGROUND.
Overground è l’edizione zero di un progetto sperimentale promosso dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium che prevede il coinvolgimento di un gruppo di realtà teatrali romane indipendenti nella programmazione condivisa di una rassegna dedicata al teatro emergente.
Il progetto si propone di aprire lo spazio teatrale del Palladium, teatro dell’Università Roma Tre, alle proposte artistiche di giovani gruppi o artisti singoli emergenti che generalmente trovano spazio in circuiti diversi da quelli ufficiali, in un’ottica di reciproca conoscenza e scambio, anche al fine di attrarre e far incontrare pubblici diversi sia per il teatro Palladium, sia per le compagnie in scena, sia per le realtà che le propongono. Tutto ciò in linea con gli obiettivi di Audience Revolution, progetto di formazione del pubblico realizzato con il contributo del Ministero della Cultura a valere sul FUS, nel cui ambito Overground si colloca.
Dieci sono le realtà teatrali indipendenti del territorio romano coinvolte nel progetto: il Centro Sociale La Strada, Carrozzerie N.O.T, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, il Teatro Fortezza Est, il Teatro Basilica, l’associazione Calpurnia – ex Mercato Torrespaccata, il Teatro della Dodicesima, il Teatro Trastevere, il Teatro Tordinona e il Teatro Palladium stesso.
A ciascuna di queste è stato chiesto in primis di segnalare, patrocinandolo artisticamente, uno spettacolo di una compagnia teatrale emergente, e poi di condividere scelte rispetto agli obiettivi, al format, alla comunicazione e all’organizzazione della rassegna.
Il tutto si concretizza in un viaggio immersivo di quattro giorni, dal 24 al 27 maggio, all’interno della scena emergente ma anche in una occasione di networking tra piccole e medie realtà teatrali indipendenti del territorio romano. La rassegna è aperta da una tavola rotonda, curata da Samantha Marenzi e Gabriele Sofia, docenti di Teatro del Dams dell’Università Roma Tre, e intitolata “Teatro e spazi indipendenti. Racconti di esperienze e prospettive di studi”.
Con la direzione artistica condivisa di
Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Teatro Basilica, Carrozzerie| N.O.T, Teatro della XII, Teatro Fortezza Est, Centro sociale la strada, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro Tordinona, Ex mercato Torrespaccata / Associazione Calpurnia, Teatro Trastevere
Overground è ideato, co-prodotto e organizzato da
Fondazione Roma Tre Teatro Palladium
Presidente
Luca Aversano
Consiglieri di amministrazione
Silvia Carandini
Giandomenico Celata
Claudio Giovanardi
Simone Trecca
con il contributo del
MiC – Direzione Generale Spettacolo
Coordinamento e direzione organizzativa
Alessandra De Luca
Amministrazione e logistica
Roberta Incerti
Redazione e comunicazione
Irene Umili, Alessandra De Luca, Fiorenza De Candei (ufficio stampa), Elisabetta Sacripanti
Progetto grafico e impaginazione
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Tecnica audio-video e luci
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