Nell’ambito della stagione danza 2026 di ORBITA|Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza
Di e con:Marco D’Agostin
Suoni: Luca Scapellato
Testi delle canzoni: Marco D’Agostin & Luca Scapellato
Con incursioni testuali di: Pier Lorenzo Pisano
Scene: Paola Villani
Luci: Paolo Tizianel
Costumi: Gianluca Sbicca
Assistente alle coreografie: Lucia Sauro
Animatronic: Bots Conspiracy
Danze di repertorio: Giulio Santolini, Stefano Bontempi
Pratiche di ricerca condivisa con: Chiara Bersani, Sara Bonaventura, Nicola Borghesi, Damien Modolo, Lisa Ferlazzo Natoli
Movement coach: Marta Ciappina
Vocal coach: Francesca Della Monica
Supervisione scientifica: Enrico Sortino
Costruzioni scene: Piccolo Teatro di Milano | Teatro d’Europa
Promozione: Damien Modolo
Organizzazione e amministrazione: Eleonora Cavallo, Federica Giuliano, Paola Miolano, Irene Maiolin
Comunicazione digitale: Alessandro Ieva
Produzione: VAN
Coproduzione: Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa; Théâtre de la Ville, Paris; ATP Fondazione Teatri di Pistoia; Pôle-Sud CDCN Strasbourg; Festival Aperto / Fondazione I Teatri – Reggio Emilia; Baerum Kulturhus – Dance Southeast-Norway; Snaporazverein
Con il supporto di: Centrale Fies; CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa); CCN Ballet de l’Opéra national du Rhin; Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni; AMAT e Civitanova Danza per RAM_Residenze Artistiche Marchigiane; La Contrada / Teatro Stabile di Trieste; Grand Studio, Bruxelles; Scenario Pubblico, Catania; Istituto Italiano di Cultura di Oslo / Ål kulturhus in the frame of NID international residencies programme; ATCL / Spazio Rossellini; Teatro Stabile dell’Umbria; Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale
La geologia e il romanticismo hanno una cosa in comune: raccontano che le cose durano a lungo. L’assurda ipotesi di un asteroide che avrebbe portato all’estinzione istantanea di tutti i dinosauri ha sconvolto la comunità scientifica negli anni ‘80: nessuno poteva accettare una storia così terribilmente affascinante ma insieme troppo inverosimile. La stessa incredulità di chi, all’improvviso, si ritrova senza un amore: è difficile accettare che la vita possa cambiare direzione in modo così repentino e crudele.
Nel nuovo spettacolo di Marco D’Agostin, la figura di un misterioso paleontologo si presenta al pubblico per discorrere di ossa, estinzioni e materiale cosmico. Appare subito chiaro che qualcosa non torna: le sue frasi si lasciano scappare dettagli sentimentali, la postura di un arto assume una bizzarra posa coreografica, la pronuncia delle parole assomiglia sempre di più a un canto. Una minaccia incombe sul corpo del divulgatore, tanto terrificante quanto la scia di un asteroide: è il musical, la forma di entertaining più paradossale ed estenuante, che sembra voler divorare la conferenza per mettere alla prova la capacità di danzare e cantare il racconto della fine. In un corpo a corpo con Broadway, il divulgatore/performer di D’Agostin dà vita a un inedito duetto che ha per coppie di protagonisti la scienza e l’amore, l’intrattenimento e l’informazione, la vita e la morte, la danza e il teatro.
Marco D’Agostin è vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e del Premio UBU 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni). Nel 2023 gli è stato conferito il 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica, nel 2024 il Premio Hystrio Corpo a Corpo. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano.
I suoi lavori si interrogano sul funzionamento della memoria, dando vita a dispositivi coreografici che a partire da archivi personali o collettivi cercano di innescare con il pubblico pratiche di partecipazione e immedesimazione. Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015. È stato inoltre il protagonista maschile del pluripremiato film I giorni della vendemmia di Marco Righi (menzione speciale della giuria ai Rencontres du Cinéma Italien de Grenoble, 2011).
La stagione danza 2026 è a cura di ORBITA|Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza. Orbita Spellbound è una casa produttiva per i linguaggi performativi multidisciplinari impegnata a svolgere una funzione di cerniera tra le risorse creative in essere sul territorio romano e la filiera produttiva su scala nazionale e internazionale.