Le parole non bastano, libri in dialogo con la musica a cura di Luca Aversano e Mariolina Venezia.
“Dove finiscono le parole, ha inizio la musica”
Heinrich Heine
Ricordati di Bach, Alice Cappagli (Einaudi, 2020)
musica: Giulia Sanguinetti (violoncello)
dialoghi con l’autrice: Giovanni Vacca.
Sinossi
«Questa storia è la mia storia, Cecilia sono io».
Esistono passioni così potenti da cambiarti la vita. Da rovesciarti la testa, i pensieri, lo sguardo. Per Cecilia la musica è esattamente questo: un modo di vivere, il solo che conosce. «Fai finta di dover parlare di tutto quello che è finito in un abisso, – le dice il suo maestro. – Della gioia e del pianto, della vita e della morte. Fai finta di dovermi raccontare qualcosa che non ha mai avuto parole per essere descritto. Rimane Bach. Tolto tutto rimane solo lui: la lisca del tempo». Ma il tempo che cos’è? Cecilia ha otto anni quando un incidente d’auto le lede per sempre il nervo della mano sinistra e si mette in testa d’imparare a suonare il violoncello. E ne ha diciannove quando tenta i primi concorsi. In mezzo, dieci anni di duro lavoro con Smotlak, un maestro diverso da tutti gli altri, carismatico, burbero, spregiudicato. Per arrivare a scoprire qual è il senso di ogni sfida e della sua stessa vita. Cecilia è ancora una bambina, quando a dispetto di tutto e di tutti – in particolare dei suoi genitori –, entra all’Istituto Mascagni di Livorno, un conservatorio, e di quelli seri. Scoprirà a poco a poco cosa significa segarsi i polpastrelli con le corde, imparare solfeggio e armonia, progredire o regredire, scoraggiarsi o meravigliarsi. Educare la sua mano, sfidarla. E trovare una forza inaspettata, un’energia che sembra sprigionare direttamente dalla fatica. Il suo insegnante, Smotlak, spirito spericolato e grande scommettitore, capace di perdere a un tavolo da gioco un Goffriller del 1703, punta su di lei come si può puntare su un cavallo, e mira a farla diventare come gli altri, «quelli senza cuciture». Intorno a loro, una schiera di personaggi che impareremo a conoscere pagina dopo pagina: Odila, compagna di corso e unica amica, la terribile prof. Maltinti, il «sovietico» Maestro Cini… Ma «le vere lezioni non sono quasi mai a lezione», e Cecilia non tarderà a capirlo, scoprendo che una scommessa ben piazzata può portarti lontano e che un vero maestro insegna veramente tutto: perfino a vivere.
La rassegna “Le parole non bastano” nasce dal desiderio di stabilire un rapporto tra la musica e la letteratura a partire dall’idea di una loro reciproca e indissolubile dipendenza. La ricerca di questa intima relazione non si limita alla prospettiva estetica, ma riguarda anche il piano tematico e quello artistico-drammaturgico. I libri qui in dialogo contengono infatti riferimenti a compositori, strumenti, storie e generi musicali, offrendo così ai musicisti e alle voci recitanti l’occasione di amplificare, attraverso la lettura e l’esecuzione di brani scelti, la forza delle immagini e delle emozioni richiamate dalle pagine scritte. La presenza di autori e autrici dei volumi selezionati, nel vivo confronto con esperti e docenti di letteratura, rende inoltre possibile la trasposizione in chiave critica dei temi narrati artisticamente nel corso degli incontri.
INGRESSO GRATUITO