a cura di Andrea Cosentino, Alessandra De Luca, Eva Grieco, BigSur.it
con gli studenti: Irene Appetecchia • Alessia Arpini • Alessandra Billi • Bruno Bisegna Chiara Canzoneri • Beatrice Caprio • Francesco Carnicelli • Giulia Cinalli • Emma Gentile Elia Lazzaretti • Daniele Liuzzi • Ginevra Mannironi • Aurora Martucci • Luca Mastrantonio Andrea Meneghello • Alice Minnetti • Margherita Monciotti • Giulia Moruzzi • Marcello Ribustini Sofia Sanetti • Joyce Vinci • Pablo Zanchini
si ringraziano i docenti referenti: Prof. Tiziano De Masi (Liceo “Giovanni Keplero”), Prof.ssa Clizia Gurreri (Liceo “Socrate”), Prof.ssa Fortuna Sorrese (Liceo “Ettore Majorana”), Prof. Marco Zerbino (Liceo “Socrate”)
progetto della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium realizzato con il contributo della Regione Lazio, nell’ambito degli interventi annuali per favorire l’accesso dei giovani allo spettacolo dal vivo in collaborazione con le istituzioni scolastiche
Descrizione del progetto
Il progetto nasce per avvicinare gli studenti alle pratiche creative attraverso la loro interazione, nel teatro, con le discipline del curricolo scolastico. Questa metodologia di carattere interdisciplinare tende a favorire l’approccio ai linguaggi artistici contemporanei, nei quali i confini tra le diverse arti sono superati in virtù di un’estetica del montaggio che richiama un modello di performance dalla fattura composita.
Il nucleo tematico è costituito da una riflessione sulla scuola, sulle sue criticità, e le sue possibili trasformazioni, anche in seguito ai cambiamenti imposti dal Covid-19. Il progetto mira a dar voce e ascolto in primo luogo agli studenti, alle loro proposte per migliorare la scuola, alle loro esperienze e ai loro disagi, alle utopie e distopie connesse al loro vissuto e vuole farlo attraverso gli strumenti e i processi partecipativi, di ricerca e relazionali che le pratiche artistiche, in special modo quelle teatrali, per loro natura prevedono. L’utilizzo dei linguaggi delle arti performative sono la base di realizzazione del progetto, che ha previsto anche e parallelamente una dimensione riguardante i mestieri satellite a quelli dello spettacolo dal vivo (scrittura di scena, comunicazione, scenografia, costumi, ecc). Il progetto coinvolge attivamente tre istituti di istruzione secondaria superiore della città di Roma: il Liceo “Socrate”; il Liceo “Ettore Majorana” e il Liceo “Giovanni Keplero”.
Note dei curatori
La restituzione finale del progetto non pretende alla compiutezza di una drammaturgia teatrale convenzionale, obiettivo che avrebbe tolto spazio al processo di ricerca individuale e collettiva a favore di una apparente professionalità della confezione. Ci è sembrato più interessante invece pensarla e strutturarla come la raccolta di appunti di viaggio, l’esposizione cruda e la giustapposizione di momenti di un processo incompiuto ma vivo, come deve esserlo ogni processo autenticamente creativo. La restituzione finale non si esaurisce dunque tanto nello spettacolo sul palcoscenico, quanto in un percorso immersivo che attraversa più spazi e ambiti connessi al Teatro che si fa scena aperta sugli spunti di riflessione a cui il progetto ha dato origine: scritti, disegni, fotografie e tutte le forme di espressione con cui i ragazzi hanno voluto raccontare e raccontarsi. L’operare artistico, in qualunque forma si realizzi, ha come precondizione necessaria quella dello straniamento dello sguardo, cioè osservare il proprio oggetto con occhi diversi per poterlo meglio comprendere. Noi speriamo che l’interesse di questa serata possa risiedere in un doppio straniamento, ovvero nell’opportunità di gettare uno sguardo sulla scuola vista attraverso gli occhi di quegli alieni che troppo spesso sono per noi gli adolescenti.