Nell’ambito di Orbita Spellbound | Centro di Produzione Nazionale della Danza
16 e 17 settembre Teatro Palladium
La performance è pensata per una persona alla volta e prevede 4 repliche l’ora di 10 minuti ciascuna nelle fasce orarie:
16 Settembre | h 12-13 + 14-18
17 Settembre | h 11-13 + 14-17
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un progetto coreografico di Michele Di Stefano
ideato da Emanuele Masi per Bolzano Danza 2020
con cast variabile
musica Jeff Buckley
luce Giulia Broggi
management Carlotta Garlanda
distribuzione Jean François Mathieu
coproduzione Bolzano Danza/Tanz Bozen e KLm 2020 in collaborazione con Fondazione I Teatri / Festival Aperto
Eden fa parte di un focus dedicato alla compagnia Mk guidata da Michele Di Stefano, realizzato da Orbita Spellbound | Centro di Produzione Nazionale della Danza in collaborazione con Short Theatre. La progettualità condivisa contempla una residenza al Teatro Biblioteca Quarticciolo (5-9 Settembre), il debutto di Sfera (15-16 Settembre Teatro India/Short Theatre) e la presentazione di Eden (16-17 Settembre Teatro Palladium).
Sinossi
Eden è l’incontro intimo tra due corpi in posizioni molto differenti: la scena e la platea.
Ed è a ben guardare un esercizio di cattività che riguarda entrambi i corpi, apparentemente complici di una rinuncia al “paradiso” in assoluta reciproca solitudine. Ma l’eccezionalità del contesto ci suggerisce che non è così. Nessuna rinuncia: il paradiso è esattamente di fronte a te, è quella persona che ti sta di fronte, dal palco alla platea o dalla platea al palco, nell’assoluta reversibilità dell’incontro. Le circostanze in cui ci troviamo favoriscono una percezione differente di qualcosa che non ha mai smesso di agire nel patto tra spettatore e performer. Ed è la comprensione tra i corpi.
L’idea di Eden propone in metafora il teatro come il giardino meraviglioso dove avvenne il primo incontro tra due persone, a prescindere da come biblicamente è andata a finire tra Adamo ed Eva. A noi sta a cuore l’idea del primo incontro, in questo caso tra spettatore e danzatore pur nella distanza tra platea e palcoscenico. Quando Michele Di Stefano parla di “reciproca osservazione”, come non immaginare lo stupore che quei due primi esseri umani avranno provato nel trovarsi di fronte a un proprio simile? Citandolo, ci tengo a sottolineare che se EDEN parte da una mia intuizione, le riflessioni e lo sviluppo sono frutto del dialogo con i tre coreografi coinvolti: Carolyn Carlson, Rachid Ouramdane e in primis Michele Di Stefano. Un lavoro di confronto ricco più che mai.