Drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
Con Emanuele D’Errico, Dario Rea, Francesco Roccasecca
Voce Clara Bocchino
Regista assistente Marialuisa Diletta Bosso
Costumi Giuseppe Avallone
Scene Rosita Vallefuoco
Sound design e musiche originali Tommy Grieco
Disegno Luci Giuseppe Di Lorenzo
Maschere a cura di Luca Arcamone
Produzione Tradizione e Turismo/Putéca Celidònia
Spettacolo vincitore del Premio Giovani Realtà del Teatro 2019
L’idea del progetto “Dall’altra parte | 2+2=?” nasce nel 2017. Il lavoro partecipa al Premio Scenario 2019, dove arriva in semifinale. È vincitore del Premio Giovani Realtà del Teatro 2019 a Udine in una forma di venti minuti.
Nel gennaio 2020 è in residenza nella sezione Cantieri Sartoria del Teatro Sannazaro di Napoli diretta da Francesco Saponaro dove viene presentato il lavoro totale in forma di studio. Debutta ufficialmente al Napoli Teatro Festival Italia 2020.
SINOSSI
Tre gemelli eterozigoti si incontrano nell’utero materno. Sono appena stati concepiti e realizzano di essere tre geni, consapevoli che con il passare del tempo e l’avvicinarsi della nascita perderanno gradualmente neuroni fino a raggiungere la totale incoscienza natale. Nascono sfide e competizioni interrotte da misteriose scosse esterne che scandiscono il passaggio del tempo. Ad ogni scossa qualcosa cambia: la loro postura, le loro capacità intellettive. Le informazioni vanno scemando. Il gioco diventa sempre più infantile, il loro linguaggio meno forbito. Ma alla quarta scossa qualcosa non va come le volte precedenti.
NOTE DI REGIA
Uno studio di Marian Diamond, neuroscienziata e professoressa della University of California, dimostra che: il 50/75% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo pre-natale e si continuano a perdere neuroni lungo tutto l’arco della vita. Partendo da questo studio scientifico, “Dall’altra parte | 2+2=?” immagina che l’atto del concepimento
sia il culmine della nostra genialità. Il lavoro, dunque, si basa su un’idea di regressione del linguaggio, dei corpi e delle coscienze. L’attesa, talvolta snervante, è il motore della dinamica. Che vuol dire essere costretti a condividere uno spazio così ridotto con due sconosciuti che, solo poi, identificheremo come fratelli?
Una corda di canapa di circa dieci metri tiene uniti tre gemelli nel grembo materno in modo indissolubile: è il cordone ombelicale. Da questo legame fisico e metaforico è iniziato il processo di ricerca, sperimentando la sensazione di questo impedimento, in tutte le sue sfaccettature. Una drammaturgia della corda.
Poi si è sviluppata la relazione con lo spazio circostante. Gli organi-tubi, i condotti uterini, il loro suono, la loro materia. L’involuzione fisica e cognitiva dovuta alla perdita dei neuroni è evidenziata dal progressivo denudarsi dei tre feti che si privano gradualmente di un elemento di costume. Ogni tassello e ogni fase evolutiva, nello scambio e nel confronto continui con ogni maestranza, sono state determinanti in tutto il processo.
A seguito delle norme anti Covid-19 per gli spettacoli teatrali gli attori devono rispettare la distanza fisica in scena. Abbiamo fatto di questa difficoltà un’opportunità di miglioramento e crescita creativa, mossi da una riflessione: come ci si può trovare in uno spazio così piccolo e non potersi toccare? C’è una corda, e con quella, abbiamo capito che si può fare di tutto.
Putéca Celidònia nasce nel settembre 2018 dall’incontro tra sei ex allievi della Scuola del Teatro Stabile di Napoli i quali, dopo aver condiviso lo stesso percorso formativo, scelgono di unirsi in un gruppo di lavoro che si allarga a nuove maestranze che ne compongono l’arcipelago artistico e tecnico.
I fondatori del collettivo artistico sono Clara Bocchino, Marialuisa Diletta Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Dario Rea, Umberto Salvato e nel 2018 prendono in gestione due beni confiscati alla camorra nel Rione Sanità, a Napoli. Due tipici bassi napoletani, che diventano luogo di accoglienza e di restituzione al territorio e ai cittadini.
Il gruppo si ramifica in tre percorsi paralleli e intreccia?: PRODUZIONE, FORMAZIONE E TERRITORIO.