Terzo appuntamento a ingresso libero che si terrà alle ore 17.30 della rassegna “Le decime Muse. Donne artiste al cinema”. La serata sarà dedicata alla grande scultrice Camille Claudel, ripercorrendo la sua arte e la sua relazione con l’artista Rodin , attraverso l’omonimo film di Bruno Nuytten, del 1988. Cast: Isabelle Adjani, Gèrard Depardieu, Laurent Grèvill, Alain Cuny, Madeleine Robinson, Katrine Boorman. Vincitore di due Premi Oscar, cinque Cèsar Awards, inclusi quelli per il miglior film e la migliore attrice e un Golden globe. La presentazione del film sarà a cura di Giovanna Capitelli (Università Roma Tre, storica dell’arte) e Arianna Vergari (Università Roma Tre, storica del cinema).
Trama
A Parigi, Camille Claudel, di un’agiata famiglia borghese, scultrice ventenne di grande talento, lascia l’Accademia volendo diventare allieva del celebre August Rodin. Questi, visti alcuni lavori della ragazza, l’assume come apprendista, facendola collaborare ad opere importanti. La madre di Camille è una donna assai dura e non la comprende; il padre la sostiene e ha fiducia nel suo talento, ma il più legato a lei è il giovane fratello Paul. Fra Camille ed August nasce presto una grande passione, e lei va a vivere nello studio dello scultore, situato in una lussuosa villa: Rodin ama Camille in modo egoista e non intende abbandonare per lei Rose, con la quale convive da molti anni, e che gli ha dato un figlio. La scultrice chiede all’amante di sposarla, ma comprende che egli non lo farà mai; incapace di dividerlo con un’altra donna, lo lascia disperata, senza rivelargli di essere incinta. Dopo aver abortito, Camille è presa da una febbrile attività creativa e scolpisce varie opere importanti, ma è infelice, soffre la solitudine: l’amore è perduto, il padre è lontano, il fratello è console in Cina. Presto la passione per Rodin si tramuta in vera mania: la scultrice si crede perseguitata da lui, è ormai alcolizzata, fa molte stranezze, vive nella sporcizia. Un amico mercante d’arte, Blot, le organizza una mostra personale, che però si risolve in un fiasco economico, nonostante il valore artistico delle opere esposte. Tornato a Parigi, Paul, profondamente disgustato dalle condizioni in cui vive la sorella e dal suo comportamento, imbarazzante per la famiglia, con un certificato medico, che attesta l’infermità mentale di Camille, la fa rinchiudere in manicomio, dove resterà 30 anni, abbandonata da tutti.
La rassegna è curata da Paola Besutti, Raffaella Morselli e Veronica Pravadelli, da un’idea di Luca Aversano, che valorizza in una prospettiva interdisciplinare la filmografia dedicata alle donne artiste e le stesse figure femminili che di questi film sono protagoniste. Un progetto sostenuto dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo.