Personaggi:
La trama in sintesi
Il carattere
“Sogno (ma forse no) trova il suo motivo d’interesse assai più nella struttura che nella tematica: come esempio di un testo legato in misura strettissima al disegno della messinscena; che, del resto, sembra forzare i limiti del teatro per invocare le risorse di altri strumenti espressivi, essenzialmente il cinema, il quale proprio in quegli anni attraversava il delicato momento di passaggio dal muto al sonoro, ma aveva ormai ben consolidato le potenzialità di una libera dinamica spazio-temporale offertagli dal montaggio” (Aggeo Savioli, 1986). Nel 1993 Walter Pagliaro mette in scena la commedia, pensando agli interessi cinematografici che Pirandello aveva in quegli anni e alle suggestioni della Berlino dove abitava, ed anche al balletto La Salamandra con musiche di Bontempelli: “il Sogno è un po’ il riflesso, involontario ma singolare, di una serie di lampi che nella testa frenetica di Pirandello si accendevano ad un ritmo incredibile”. “Sogno potrebbe fare invidia a Pinter per i suoi dialoghi tutti fondati sul non detto, culminanti nelle due famose battute finali: “Latte o limone?” “Latte, grazie”. (Masolino D’Amico).
L’opera