Il 17 e il 18 Ottobre al Teatro Palladium torna l’annuale programma che ORBITA|Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza dedica a geografie culturali internazionali. Dopo la Repubblica Ceca, quest’anno il focus si accende sulla scena spagnola con Voices From Spain: due serate per quattro compagnie di punta della danza contemporanea, in collaborazione con il Festival La Mercé di Barcellona e Real Academia de España en Roma.
El elogio de la fisura/Lorena Nogal
Nell’ambito di ORBITA | Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza
Crediti
Ideazione e coreografia: Lorena NogalCon: Lorena Nogal
Drammaturgia musicale: Marcos Morau
Visione esterna: Álvaro Esteban
Costumi: MARLOTA and STEVE MONO
Durata: 15′
La performance è un manifesto di ciò che è costruito nei meandri dell’oscurità e del dubbio. Un passaggio per abbracciare le mutazioni e il processo di cambiamento. Suggestioni viste attraverso una frattura. Una coreografia che riposa nella transizione. Un luogo dove incontrare la bellezza che emerge dall’accettazione dell’imperfezione, dell’asimmetria, della disuguaglianza. Al centro, un corpo vulnerabile, riflesso di uno stato di vibrazione.
“In questo lavoro è molto presente la ricerca di nuove prospettive di concepire il corpo e lo sguardo su di esso. Mettere in discussione la naturalezza del movimento e trascendere canoni riconoscibili. Volevo lavorare sulla dissociazione del corpo dall’emozione e concentrarmi sul movimento e su ciò che può offrire a partire dalla memoria di un vissuto. Un momento di diseducazione in cui lascio da parte la parte più analitica e compositiva della mia ricerca per concentrarmi su una strada più intuitiva, ritualistica ed emotiva per ritrovare un corpo che lascia che i movimenti più piccoli viaggino abilmente in modo naturale, tracciando un percorso incoerente e nuovo”. (Lorena Nogal)
Bio
Lorena Nogal si è formata come danzatrice presso l’Institut del Teatre di Barcellona e con la compagnia IT Dansa con cui ha interpretato il repertorio di coreografi di fama internazionale: Ohad Naharin, Alexander Ekman, Jirí Kilyán, Stijn Celis o Nacho Duato. Dal 2008 fa parte de LA VERONAL come coreografa e danzatrice. Insieme a Marcos Morau ha collaborato anche con: Royal Danish Ballet, Beijing dance teather, Göteborgsoperans danskompani, National dance company Wales, Compañía Nacional de Danza, Scapino Ballet, Carte Blanche, Norrdans, Skanes Dansteater o Ballet Zürich. Nel 2018, con diversi danzatori ha lanciato il progetto HOTEL col.lecitu escènic, una compagnia di danza catalana che nasce con il desiderio di costruire incroci che permettano di abitare mondi e immaginari di altri creatori. Compagnia con la quale ha lavorato con coreografi come Marie Gyselbrecht (Peeping Tom), Quim Bigas o Lisi Estaras (Les Ballets C de la B). I suoi ultimi lavori sono stati El elogio de la fisura, un assolo presentato per la prima volta nel 2022 e ALEGORÍAS (El límite y sus mapas), una collaborazione con la danzatrice di flamenco Paula Comitre.
Aurunca_ Anteprima/Elias Aguirre
Nell’ambito di ORBITA | Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza
Crediti:
Di e con: Elías Aguirre
Consulente Drammaturgico: Francisco Javier Suarez Lema
Light Designer: Sergio G. Domínguez
Assistente alla coreografia: Ruth Muelas
Musiche: Jorge da Rocha
Video: Rober Gimbel
Consulenza manipolazione oggetti: Zero en Conducta
Graphic Design: Ramseh Beogram
Costumi: Marisa Maggi
Scene: Juanjo de la Fuente
Produzione: Mayda Islas / SNEO
Durata: 30′
Anteprima dell’ultimo lavoro del coreografo che con il termine “Aurunca” allude a una stazione ferroviaria dell’Italia meridionale (Sessa Aurunca), uno di quei tanti non-luoghi insoliti che ho attraversato. La performance è strettamente correlata a “Imbermoves”, un progetto fotografico che Aguirre dedica ad innumerevoli non-luoghi: spazi dimenticati come palcoscenici dove ha catturato autoritratti in movimento. Questo è stato l’innesco di Aurunca, un progetto tramite cui indagare la relazione tra le persone e il loro rapporto con la morte e i non luoghi. Sullo spazio scenico degli elementi traslucidi ricordano il dispiegarsi delle ali degli insetti attraverso tecniche di manipolazione degli oggetti.
La morte è un’idea a cui alcune persone pensano più di altre, ma a cui tutti abbiamo pensato almeno una volta. Pensare alla morte significa riflettere su qualcosa di cui non si ha alcun controllo, ma anche ristabilire delle priorità per riposizionarci nella vita. Non si tratta di accettare l’idea della fine e di danzare come automi verso la nostra scomparsa, ma di essere consapevoli che la scomparsa è musica e la vita la sua danza (José Francisco Suarez Lema).
Bio
Artista multidisciplinare, danzatore, coreografo, fotografo, artista visivo e audiovisivo. Come danzatore è stato membro della compagnia Mayumana, si è esibito insieme a prestigiosi artisti della musica, della danza e del teatro e ha partecipato a diversi film. Nel 2008 Elías Aguirre ha iniziato a creare progetti, sia da solo che in collaborazione. A partire dal 2010 entra a far parte delle compagnie residenti del Comune di Madrid, esibendosi nei cinque continenti, ricevendo sostegno istituzionale e ottenendo importanti premi internazionali (1° Premio Iberoamericano per Alicia Alonso, 1° Premio del Concorso Coreografico Burgos-New York). La sua ricerca, plastica e coreografica, si ispira al mondo della natura e combina tecniche di danza contemporanea e urbana.