FLUIDOFIUME
« Non si sa mai di chi si masticano i pensieri »
per 4 voci dispari, soprano, pianoforte e live electronics
di ENRICO FRATTAROLI, da JAMES JOYCE
Flussi di coscienza da ULISSE
Voci da ANNA LIVIA PLURABELLA
Frammenti e silenzi da GIACOMO JOYCE
CENTENARIO ULISSE di JAMES JOYCE
2 febbraio 1922 – 2 febbraio 2022
Bloomsday 16 giugno 2022
con
FRANCO MAZZI: Leopold BLOOM
MIRELLA MAZZERANGHI: Molly BLOOM/ALP
CARLOTTA CAIMI: ALP/Molly BLOOM
GALLIANO MARIANI : Stephen DEDALUS
PATRIZIA POLIA soprano
DIEGO PROCOLI pianoforte/tenor
produzione FRATTAROLI & MAZZI
in collaborazione con
JAMES JOYCE ITALIAN FOUNDATION
Centro di Produzione Teatrale FLORIAN METATEATRO
con il sostegno del
FESTIVAL INTERNAZIONALE di ANDRIA CASTEL DEI MONDI
Dedicato alla memoria di Giorgio MELCHIORI e Jacqueline RISSET
si ringrazia ERI srl di Luciano Rizzo
BIGLIETTERIA
Intero € 20
Ridotto € 12
Cortesia € 5
FLUIDOFIUME è un’opera storica – teatrale, poetica e musicale insieme – che ha attraversato la mia attività autoriale/registica fin dal 1982, emergendo, carsicamente, in molteplici edizioni: teatrali, radiofoniche, televisive. La nuova declinazione – Non si sa mai di chi si masticano i pensieri – sarà presentata con la compagnia, anch’essa storica, che lo ha finora interpretato: Franco Mazzi (Leopold Bloom), Mirella Mazzeranghi e Carlotta Caimi (Molly Bloom/ALP), Galliano Mariani (Stephen Dedalus), Patrizia Polia (soprano), Diego Procoli (pianoforte).
Non si sa mai di chi si masticano i pensieri coglie FLUIDOFIUME nell’avvicinarsi al suo delta, con i sedimenti di quanto ha portato con sé, di edizione in edizione, di corso in ricorso; nel suo estendersi, nel tempo, da Ulisse ad Anna Livia Plurabella, a Giacomo Joyce, fino a se stesso, mentre si approssima, asintoticamente, alla foce. —
Nel suo fluire “mastica i pensieri” di Bloom, di Stephen, di Molly, il chiacchiericcio di Anna Livia Plurabella, nodi “epifanici” di Giacomo Joyce, e fa del manoscritto di quest’ultimo il suo co- smo, con le sue orbite, le sue galassie, le sue costellazioni di scrittura. In questo discreto, discon- tinuo fluire, Bloom può dare voce a Giacomo Joyce; Anna Livia mescolare i lemmi del proprio sci- volare verso il sonno con le parole crepuscolari di Bloom; Molly e Leopold rievocare il loro pri- mo amplesso sul promontorio di Howth a distanza di centinaia di pagine e da speculari punti di vista; Stephen irrompere con le acque venefiche dei suoi rimorsi per la morte della madre nei plumbei flutti del Mar Morto immaginato da Bloom. In base allo stesso principio, la Martha di Flotow («l’aria di Dedalus» nelle “Sirene” di Ulisse) può farsi concerto nell’evento del “Loggio- ne” di Giacomo Joyce. e The lass of Aughrim (da I morti di Dubliners) diventarne «la voce di lei» nella sequenza aperta da “Slittamento”.
FLUIDOFIUME è il mio flusso di lettura – il mio stream of consciousness – sull’opera di Joyce. (E.F.)