Uno spettacolo di Fernanda Docampo, Ariel Divone, Lorenzo Basurto
Interprete e costumi: Fernanda Docampo
Regia: Ariel Divone
Drammaturgia: Fernanda Docampo e Ariel Divone
Disegno sonoro e luci: Lorenzo Basurto
Foto: Cabri Lynch
Con la partecipazione di Mina
Produzione: Laboratorio Municipal de Creación Teatral de Morón
prima assoluta
“Siamo sedute a guardare il fiume che scorre. Due uccelli sfacciati arrivano volando a tutta velocità e spazzano via il nostro pranzo. Lei abbaia indignata, facendomi scoppiare a ridere. Questa apertura della bocca si collega al mio stomaco e mi viene fame. Sentiamo la fame di una lunga giornata che ci aspetta. E lì sta il cielo, ingoiando i nostri panini ripieni di futuro…”.
Inizia così l’opera e con essa un viaggio pieno di sorprese e pericoli che spaventano meno di ciò che viene lasciato alle spalle. Un’immersione nell’universo poetico, narrativo e biografico della scrittrice peronista argentina Aurora Venturini, territorio ideale in cui intrecciare autofinzioni, alla ricerca di un “Noi” dove siamo tutte gentili, crudeli, tragiche, deliranti e desiderose, capaci di creare spazi dove prima non esistevano e di tornare ad essere, rinnovate.
Un tentativo di recuperare un pezzo simbolico di chi non sarà più. Una vita interrotta. Ricordi lontani di un’innocenza calpestata. Le cagne, le marginali, quelle che patiscono il padrone. Quelle che, seguendo una traccia, tornano dagli inferi dopo aver perso la loro terra. Quelle che trovano braccia che le accompagnano fino a quando riescono a svelare la verità e ad assumere il dolore per rigenerarsi e ricominciare.
La compagnia
Dal 2003 sviluppiamo un progetto teatrale dedicato alla ricerca. Tra La Théâtrería (Francia) e il Laboratorio Municipal de Creación Teatral de Morón (Argentina), abbiamo prodotto più di 20 spettacoli basati sul training fisico, sulla composizione attoriale e sull’invenzione di dispositivi spaziali immersivi. In ogni occasione, cerchiamo di dare vita a esperienze estetiche che tendano a rafforzare la relazione con e tra gli spettatori. In questi anni di ricerca, abbiamo constatato che il lavoro teatrale si arricchisce sia con lo sviluppo di una tecnica che stimola la creazione di un linguaggio scenico, sia con la costruzione di legami affidabili, l’interazione di soggettività diverse e lo scambio comunitario di conoscenze.