Luciano Berio e la multimedialità

Luciano Berio e la multimedialità. Seminario didattico – Proiezione video – Giornata di studi a Roma, 10-11 marzo 2023.
Fondazione Roma Tre Teatro Palladium – Auditorium Parco della Musica.
Enti promotori: Centro Studi Luciano Berio e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
In collaborazione con: Istituto Storico Germanico e Fondazione Roma Tre Teatro Palladium – Università Roma Tre.
Ideazione e Responsabilità scientifica: Angela Ida De Benedictis e Federica Di Gasbarro.

Un viaggio a Vienna con Jan Latham-Koenig

La Vienna a cavallo tra Settecento e Ottocento è stata la culla di quella che oggi comunemente chiamiamo musica “classica”. I suoi esponenti principali furono Haydn, Mozart e il primo Beethoven, ai quali appunto dobbiamo il concetto di classicità in musica, tanto fu importante il contributo che essi diedero allo sviluppo di tutta la storia della musica.
Anche Franz Schubert all’inizio scrisse sinfonie ispirate chiaramente a questo modello, ma successivamente nelle ultime due (“Incompiuta” e “Grande”) siamo ormai in pieno territorio
romantico. Il concerto segna anche il debutto con Roma Tre Orchestra del grande direttore d’orchestra inglese Jan Latham- Koenig, già apparso sul podio delle principali orchestre al mondo, come Los Angeles Philharmonic, Royal Opera House Covent Garden, Teatro dell’Opera di Roma e tantissime altre.

Una stella danzante

M. Ravel: Ma Mère l’Oye (versione per orchestra da camera di Iain Farrington) con la coreografia di Leonardo Maietto.
Danzatori VIVO Center Roma, Roma Tre Orchestra, Sieva Borzak, direttore.

Ippolito | La chambre magique & Conservatorio di Frosinone.

Ippolito di Euripide nella nuova traduzione dal greco di Michele Napolitano, con la regia di Michele Suozzo.
Ippolito è la prima tragedia pervenutaci sulla passione di Fedra per il figliastro Ippolito. Fedra qui si uccide accusandolo. Ippolito, che muore colpito dalla maledizione paterna, viene scagionato dalla dea Artemide. Lo spettacolo è frutto della collaborazione tra il gruppo La chambre magique e il Conservatorio di Frosinone.
Darà l’opportunità di assistere s una tragedia greca con gli stupendi cori cantati e “agiti” con musiche e coreografie appositamente composte. Autori delle musiche, studenti della classe di composizione del Maestro Luca Salvadori, del Conservatorio di Frosinone: Giorgio Astrei, Antonino Caracò, Ruben Doda, Massimiliano Piscitello, Lorenzo Sorgi.

Los perros – Led Silhouette | If you were a man – Spellbound Contemporary Ballet

I nativi digitali stanno assistendo a uno scenario instabile e convulso che pone loro (e noi) di fronte a un processo di disumanizzazione e isolamento, che trova la soluzione più vincente in schermature individuali e creazioni di identità differenziate. La contemporaneità devasta i corpi fragili, che dibattono tra la possibilità della ribellione o la docilità. In questa contraddizione, che è una lotta costante e incerta, sorge il bisogno della comprensione, dell’empatia, della compassione e dell’amore come risorsa urgente. Los Perros propone di raggiungere uno stato di resistenza; come cani che vagano, cani che si ritrovano, che si riconoscono vulnerabili, che condividono gioia, ma anche dolore, che cadono e si rialzano, che danzano, che si ribellano attraverso l’amore, la generosità e l’impegno, per trovare in quel cammino comune il senso della propria vita, per superare insieme violenza e degrado. Il dispiegamento di una danza appassionata che trova il suo significato più puro nella ripetizione e nella catarsi: danza fino allo sfinimento, abbaia fino allo sconforto, vivi fino allo sfinimento. La storia dell’uomo che si contempla nell’altro per ritrovarsi. Due uomini abbracciati. Due uomini che danzano finché tutto finisce e tutto ricomincia.

If you were a man è uno studio per quattro uomini su una profonda riprogrammazione dell’ascolto. Se i suoni prodotti dai movimenti, dai respiri, potessero sempre essere decodificati in tempo utile alcune cose potrebbero essere evitate, potrebbero non accadere e si potrebbe imparare ad ascoltare efficacemente un corpo che non parla. La meraviglia di un dialogo silenzioso porta con sé risultati inaspettati, anche i piccoli rumori e le strategie del corpo possono dichiarare in anticipo un imminente conflitto. Il rifiuto, il sospetto, la diffidenza, l’amore o la paura, non sempre sono comunicati in tempo utile per poter intervenire, per poter accogliere un’informazione preziosa sugli altri.

In Girum imus nocte et consumimur igni | Aldes

Uno scabro bianco e nero e una musica ipnotica sono l’ambiente nel quale si inanellano le micro narrazioni di questo peripatetico spettacolo notturno a cavallo fra cinema, danza e teatro. Illuminato dalla fredda luce di un video proiettore che scandisce spazi, tempi e geometrie, il nero profondo dei costumi rende diafani i personaggi e li proietta in un passato senza tempo abitato da un’umanità allo sbando che avanza e si dibatte con una gestualità brusca, emotiva e scomposta, oltre lo sfinimento; mentre il ritmo martellante trasporta poco a poco in una dimensione ipnotica e ad un’empatia quasi fisica con la fatica degli interpreti. ”In girum imus nocte et consumimur igni”, “Andiamo in giro la notte e siamo consumati dal fuoco”, enigmatico palindromo latino dalle origini incerte che già fu scelto come titolo da Guy Debord per un famoso film del 1978, va così oltre la sua possibile interpretazione di metafora del vivere come infinito consumarsi nei desideri, per diventare un’esperienza catartica della sua, anche comica, grottesca fatica.