Fuori classe | università, scuola, teatro

Mercoledì 7 giugno alle ore 17.30 presso il Teatro Comunale G. D’Annunzio di Latina si terrà l’evento-spettacolo conclusivo del progetto FUORICLASSE, ideato e promosso dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium in collaborazione con gli istituti di istruzione superiore Vittorio Veneto Salvemini e Michelangelo Buonarroti di Latina e con il DAMS dell’Università Roma Tre.Lo spettacolo sarà articolato in due momenti: la proiezione musicata […]

CALL | Ventennale del Teatro Palladium – Università Roma Tre

CALL APERTA PER LA RACCOLTA DI MATERIALE DOCUMENTARIO In occasione delle celebrazioni per i vent’anni del Teatro Palladium – Università Roma Tre, la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, d’intesa con il Municipio VIII di Roma Capitale, indice una call rivolta a tutte le associazioni, agli enti e ai singoli cittadini per la raccolta di video, […]

Fuori classe | università, scuola, teatro

Mercoledì 7 giugno alle ore 17.30 presso il Teatro Comunale G. D’Annunzio di Latina si terrà l’evento-spettacolo conclusivo del progetto FUORICLASSE, ideato e promosso dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium in collaborazione con gli istituti di istruzione superiore Vittorio Veneto Salvemini e Michelangelo Buonarroti di Latina e con il DAMS dell’Università Roma Tre.Lo spettacolo sarà articolato in due momenti: la proiezione musicata […]

Die Walküre

Die Walküre, R. Wagner: La Valkiria, primo atto, esecuzione in forma di concerto Charles- Isaac Denys, Siegmund, Martina Parravano, Sieglinde, Yongheng Dong, Hundig, Roma Tre Orchestra, Sieva Borzak, direttore.

La grande musica tardo – romantica: Wagner e Dvorak

R. Wagner: da “Tristano e Isotta”, Preludio e Morte di Isotta (versione per orchestra da camera di I. Farrington), A. Dvorak: Concerto per violoncello n. 2 in si minore op. 104 (versione per orchestra da camera di G. Morton).
In collaborazione con Ambasciata del Granducato di Lussemburgo, Benjamin Kruithof, violoncello, Roma Tre Orchestra, George Morton, direttore.

L’isolachenonc’è

L’Isolachenoncé riprende i personaggi diJ . M .
Barrie e li trasporta in uno scantinato del locale notturno “L’isolachenoncé” dove il suo proprietario, Capitan Uncino, ha nascosto Peter Pan dopo averlo rapito in fasce insieme al suo amante Trilli, principale artista drag del locale.
L’arrivo inaspettato di Wendy scombussolerà il mondo magico che Peter ha costruito minuziosamente tutta la sua vita e porterà alla scoperta della verità. Triste,crudele,ma vera. Peter sarà in grado di accettarla e crescere?

È solo un buco nell’acqua

Un non vedente e il suo accompagnatore parlano di massimi sistemi passeggiando, ai margini della civiltà, in quella che sembrerebbe essere una discarica. Ecco, in realtà a parlare è perlopiù il non vedente, un “poeta” dai modi burberi (o, se si preferisce, “un coglione con un che di geniale”) il quale in maniera scanzonata e pazzoide mette duramente alla prova la pazienza dell’accompagnatore, un uomo all’apparenza schivo e impenetrabile. Quella che sembra una quotidiana seppur buffa e stravagante “ora d’aria” si trasformerà in un viaggio introspettivo in cui i ruoli si confondono e cambiano di significato fino ad arrivare al nocciolo, al segreto che lega i due in maniera indissolubile. Uno spettacolo in cui, si auspica, si ride tanto fino alla fine, viaggiando tra l’assurdo, il grottesco e, anche qui si auspica, la poesia.

Il berretto a sonagli

IL CIRCO DELL’APPARENZA” adattamento del “IL BERRETTO A SONAGLI” di Luigi Pirandello
riscrittura di: Andrea Ciccolini, Marco Tempéra
REGIA: MARCO TEMPERA Aiuto regia: Marta Sanetti.
Cast: Elena Giovannini, Leonardo A. Lutrario, Martina Rosato, Beatrice Rincicotti, Aurora Silanos e Tommaso Tampelloni. Costumi: Lucia Cipollini. Scenografie: Flaminia Quircio e Mario Chiartosini.

Acarnesi secondo il Gruppo della Creta

Aristofane con la sua ironia tragica e parossistica tratta negli Acarnesi uno dei grandi temi che caratterizza tutta la sua opera: la pace.
Tema ad oggi maledettamente attuale. In Acarnesi il conflitto non nasce contro il nemico esterno, con cui alla fine della prima scena il protagonista stipula senza difficoltà la pace, ma è insito nella società stessa, nella polis, tra i propri simili, nei vicini, insomma nel demos. Solo apparentemente la pace da stipulare è quella con l’odiata Sparta. La vera pace è quella da costruire all’interno della propria comunità. Uno spettacolo che si fonda sulla contemporaneità dei classici: come essi riescono a chiarire la quotidianità e come ne riescono a svelare la meschinità. La ricerca di un linguaggio comunicativo, chiave di volta della poetica della compagnia Gruppo della Creta, si esprime al meglio in questa commedia classica. Ad accompagnare il pubblico nel riconoscere l’incontro tra l’antico e il moderno è lo stesso regista che interviene e interrompe la messa in scena per farne emergere i cortocircuiti.